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Italian news media story by Raffaella Milandri

La storia di Saved By Bear, il Lakota che uccise il Generale Custer


di Raffaella Milandri

Una delle storie più avvincenti della lotta tra i Nativi Americani e gli Uomini Bianchi è quella della clamorosa sconfitta del Generale Custer al Little Big Horn. Il campo di battaglia, che si trova sul territorio dei Crow, che furono alleati di Custer, è visitato ogni anno da migliaia e migliaia di persone e risveglia un passato emozionante, che, nel caso dei Lakota (Sioux), parla di una grande vittoria. Dalle ricostruzioni storiche, non è stato svelato chiaramente chi uccise Custer. Durante il mio viaggio in Sud Dakota, ho incontrato e intervistato i pronipoti di Saved By Bear, Mato Niyanpi in lingua originale, che affermano che sia proprio il loro antenato ad avere ucciso Custer. Harley L. Zephier e Robin L. Zephier hanno raccolto in un volume, “Warrior Is”, la storia di Saved By Bear, conosciuto anche come Scar Leg, ma anche quella del fiero popolo Lakota. Insieme all’appello alla comunità globale di unirsi per proteggere la Madre Terra.

Siete i pronipoti di Saved by Bear e nel vostro libro, Warrior Is, raccontate la sua vita, le sue esperienza e le sue battaglie.

Mato Niyanpi, ovvero Saved by Bear, è il prode guerriero Mnincoju Lakota che ha ucciso il Tenente Colonnello Custer, in un atto di impegno e coraggio dedicato alla sua gente e al Creatore, durante la Greasy Grass Battle –la battaglia del Little Big Horn- il 25 giugno 1876. Nel prendere la sua vita, Saved By Bear è diventato il custode dello spirito di Custer, e continua ad esserlo. Questa storia è basata sulla storia orale della nostra famiglia, passata solo attraverso i discendenti diretti e mai rivelata da 142 anni. Abbiamo raccolto in Warrior Is la vita di Saved By Bear, ma anche quella del popolo Lakota durante il tempo dei grandi cambiamenti. Noi siamo i pronipoti, membri della tribù Mnincoju Lakota, che raccontano la storia del loro bisavolo. E narriamo anche i tempi della Creazione, e come il dono del Creatore sia la coesistenza e il rispetto di tutti gli esseri viventi sulla Madre Terra. I principali messaggi di ciò che narriamo, attraverso la battaglia del Little Big Horn, sono due. Il primo, è che i Nativi Americani, se uniti da una sola fede, hanno un unico scopo: proteggere e conservare la vita. Il secondo, è che bisogna pregare e lottare per porre fine ai conflitti. Le preghiere ci possono unire nel buon intento della Umanità, in una comunità globale dove gli uomini e tutti gli altri esseri possono vivere in armonia e in equilibrio.

E’ stato difficile scrivere un libro così ricco di informazioni dal passato?

Sì, è stato difficile ma è stato un lavoro di amore, impegno e dovere, per poter raccontare la storia del nostro bisavolo. Durante una cerimonia sacra sul campo di battaglia di Greasy Grass in Montana, il 29 settembre 2010, abbiamo ricevuto il permesso spirituale di raccontare la storia di Saved By Bear per la prima volta al mondo. Subito dopo, abbiamo iniziato a scrivere il libro, registrando molte ore di memorie a casa di Harley che è nella riserva di Cheyenne River, vicino alla casa di Saved By Bear. Ci sono voluti quasi 7 anni per completarlo. Gran parte della storia di Saved By Bear viene dalla Storia Orale, narrata da Mato Niyanpi a sua figlia, nostra nonna Mary Scar Leg Bagola, e da altri. Abbiamo raccontato anche del nostro passato e delle nostre tradizioni Lakota, con le origini di Madre Terra e l’inizio della vita su essa grazie alla acqua sacra. Per noi è stato un privilegio e un onore scrivere questa storia. Niente nella vita è facile, soprattutto le cose più importanti.

Cosa pensate della differenza tra i Lakota e le altre tribù? I Lakota hanno combattuto fino all’ultimo per la loro libertà.

Noi siamo tutti connessi a Unci Maka (Madre Terra) il cui insieme di creature è sacro. Noi siamo i “Keepers of the Earth”, i Protettori della Madre Terra . Tutti i popoli indigeni in Turtle Island (Nord America) e sulla terra, conoscono e si impegnano al dovere di rispettare Madre Terra e di prendersi cura di essa e dei suoi figli. I Mnincoju Lakota, la nostra tribù, sono conosciuti come i Protettori di Unci Maka, e del sacro He Sapa (il territorio delle Black Hills). La nostra connessione con Unci Maka deve continuare, il nostro ruolo deve perpetuarsi. Noi dobbiamo sopravvivere come popolo, l’indipendenza è il dono che il Creatore ha fatto al nostro popolo e dobbiamo proteggerla, è sacra per ogni singolo individio. Quando gente da fuori, spinta da avidità, è venuta a derubare il nostro sacro He Sapa (Black Hills) per le pietre d’oro che racchiudeva, sapemmo che dovevamo proteggere He Sapa, e al contempo noi stessi.

Quali sono i principali problemi per i Lakota oggi?

Una perdita di spirito. Il genocidio e i suoi effetti generazionali sono simili alla sindrome post-traumatica, ed esistono tuttora. I soldi, la avidità, il furto e il controllo politico delle risorse naturali sono un grave danno per il nostro popolo Lakota. Perdiamo la nostra integrità tradizionale, la verità di chi siamo. Occorre onestà tra le culture, bisogna riparare il Broken Hoop, il Cerchio rotto. Coscienza di sè, dignità di sè, orgoglio e coraggio spirituale devono tornare in tutti noi per ritornare ad essere più forti ed è più importante ora che mai prima. Bisogna accettare chi si è, le proprie origini, e non nascondersi. Come gli Italiani, che hanno le loro storie di vita, di sacrifici, di successi e di forza,attraverso secoli di esistenza per i loro diritti .

Avete suggerimenti per il futuro dei Nativi Americani che vivono nelle riserve?

Molti di noi Lakota, e di altre tribù, vedono le riserve come un metaforico campo di prigionia. Sono prigionieri della povertà, della mancanza di speranza, delle ingiustizie, della corruzione del governo, e della ostilità razziale quando sono a contatto con la società esterna. I nostri governi tradizionali sono sostituiti da elezioni di tipo politico dove ognuno pensa a chi li sostiene e non a tutti. In origine noi Lakota vivevamo in modo comunitario, dividendo le cose tra tutti e aiutando chi ne aveva bisogno. Le riserve attuano una violazione quotidiana di diritti umani, generazione dopo generazione. Il nostro migliore suggerimento dal cuore alle nostre sorelle e fratelli che vivono nelle riserve oggi, è : “Combattete per voi stessi, non fatevi intimidire, credete nei vostri antenati, e praticate le tradizioni oggi, come tanto tempo fa”. Noi speriamo che chi legge la storia del nostro bisavolo veda sè stesso e la propria famiglia nella nostra storia, e che abbia una scintilla di energia positiva per conoscere il proprio passato, il proprio posto di diritto nel Sacro Cerchio. Perchè di ogni vita, di tutte le vite su Madre Terra, c’è bisogno nel Circolo.

Cosa possiamo imparare, qui in Europa, dal vostro libro?

C’è una relazione speciale tra la gente europea e Turtle Island e i suoi abitanti, proprio perchè gli Europei sono venuti qua a portare così tanta sofferenza e distruzione alle nostre terre. Per riparare il Cerchio Rotto del Mondo, occorrono persone di buon cuore, di buoni propositi, e di spirito buono. Quello che potete rispettare e ammirare nei Lakota e nelle loro credenze, potete condividerlo, attraverso il culto della famiglia e la indipendenza della vostra cultura. Prendete il valore dell’acqua, ad esempio, che il Creatore ha posto così in alto: il valore dell’acqua è stato sorpassato dal valore dei soldi, come quello delle vite umane. Ne è la prova l’inquinamento dell’acqua in tutto il mondo. Dobbiamo imparare dal passato, e insieme prestare e condividere l’un l’altro il meglio delle nostre tradizioni e culture, in nome della pace, della unione, della tolleranza e dell’amore. In nome della Madre Terra.

Biografie

Harley L. Zephier (“Wanbli Hoksila”/Eagle Boy) è nato il 28 novembre 1956 in Faith, South Dakota. “La mia ascendenza è Mnincoju Lakota, dalle Grandi Pianure del Nord America. Da qui ho iniziato a cercare l’identità e il posto giusto tra gli umani. Noi veniamo da famiglie di uomini della medicina, dalla prima generazione. Io e mio fratello Robin abbiamo chiesto di diventare narratori della nostra cultura e tradizione. Da bambino ascoltavo e imparavo dagli anziani, sulla importanza di mantenere vivo il nostro mondo, attraverso la fede e il legame col Creatore. Ho passato decenni di concentrazione e pratica come uomo che ha bisogno di comprendere, e partecipando alle cerimonie di passaggio maschili, alla sweat lodge (capanna sudatoria), al pianto delle visioni sulla collina, alla danza del sole. Fiero di essere un uomo”.

Robin L. Zephier (“Sungila Sapa”; Black Fox) è nato il 4 agosto1961.  Vive con sua moglie Patti, e loro figlio JoJo sul sacro He Sapa (Black Hills) a Rapid City, in Sud Dakota.  E’ Mnincoju Lakota.  I genitori di Harley e Robin sono Alverda Bagola Zephier and Harley D. Zephier, ad Aberdeen, Sud Dakota.  Harley and Robin hanno cinque fratelli: Linda, Loren, Whitley, Darin e Lanni. Robin ama scrivere, fare escursioni, leggere, visitare posti, disegnare, tutti gli sport, l’attivismo per le cause indigene, la protezione di Unci Maka (Grandmother Earth), e i diritti dei Lakota.  Robin è un avvocato in Sud Dakota, ma prima di tuto si sente un essere umano e un figlio del Creatore, senza una etichetta professionale. Warrior Is è il suo primo libro, ma sta lavorando ad altri progetti editoriali inclusa la sceneggiatura di Warrior Is, e al suo seguito.

Warrior Is featured on the Thom Hartmann Program on Native American Day

• Discussion starts at the beginning of the first hour of his show, at minute time marker 3:52 and runs through 12:08
• Thom reads from the book at 3:52 to 9:55.
• Thom later refocuses on Warrior Is from 11:45 to 12:08.
• Thom also replays the original reading of the book from July 27, 2018 at minute time marker 2:31:40 thru 2:38.

 

The Thom Hartmann Program – Free Speech TV

Thom Hartmann Book Club – Warrior IS

LAKOTA COUNTRY TIMES

There is the general story of the Greasy Grass (Battle of the Little Big Horn). Then there are the stories within the story. Stories have a way of connecting us. For instance, each family has a story to tell. Sometimes those stories can reveal things, like a person’s character. To the Lakota kinship is at the heart of identity. Of knowing where you belong, and that every Lakota has a place in the camp circle it was crucial to the welfare of all.

Saved By Bear was born in the spring of 1849. His education would be taught by immediate and extended family. They would teach the core Lakota values of compassion, love, protection, honesty, and courage with storytelling. These particular stories are important to the education of the Lakota. It encouraged curiosity and assertiveness. Families gathered in the evening and they would tell stories about the deeds of relatives. These stories were passed down from generation to generation.

The book, “Warrior Is”, tells the story of the Lakota People and their history and traditions. Within that story is the story of Mato Niyanpi (Saved By Bear). This book details Saved By Bear’s life education and influences that led to him being chosen to perform one of the most important roles in the Battle of Greasy Grass at the Little Big Horn in Montana, on June 25, 1876.

Saved By Bear along with 15 other of the Dog Man Society traveled to Greasy Grass in a manner consistent with the details in which to perform the task they were chosen to do. As for Saved By Bear, he was to meet and ultimately kill Custer on that fateful hill alone. Once the task was completed, all of the 16 warriors left the Battle of Greasy Grass.

As a result, “Warrior Is” is a story that was never told let alone never really heard of before. By reading the book, readers can understand the meaning behind the title. Moreover, this book will give readers a better understanding of the Lakota universe and why Saved By Bear and Custer were to meet on that hill at the Battle of Greasy Grass on June 25, 1876.

https://prairieedge.com/%E2%80%A6/native-american-histo%E2%80%A6/warrior-is/

Amazon Reviews

5.0 out of 5 stars
Absolutely Fascinating and Compelling
By: Ahardrainson November 27, 2017
Format: Hardcover|Verified Purchase

This is an absolutely fascinating and compelling book about Native American culture, spirit, faith, tragedy, perseverance and survival all told in an exciting backdrop culminating in Custer’s Last Stand-the Battle of Greasy Grass. The “narrators” are 2 Native American brothers, who alone are qualified to tell of critical events and to include many of the ultimate details never before told (in print anyway) from the Custer epic. A huge contribution to our history and understanding of who we are; a must read for all interested in Native American culture, personal struggle, history, politics, and for sure all Custer buffs. An unforgettable journey!!

Clarion Review

Warrior Is is a generous and openhearted sharing of cultures that illuminates American history.

Set on the northern plains in the decades leading up to and including the Battle of the Little Bighorn in 1876, Warrior Is , by Harley L. Zephier and Robin L. Zephier, illuminates a famous historical moment through the eyes of Native Americans. The result is an important, deeply interesting, and wonderfully unique contribution to the fields of both history and the historical novel.

In the nineteenth century, the Lakota—also known as the Sioux—constituted a vast nation of related tribes, subtribes, and bands. Master horsemen, they enjoyed a wide-ranging nomadic life that provided social stability, buffalo for food and hides, and an unusual level of freedom.

The discovery of gold in the Black Hills changed this, accelerating western settlement and igniting a war that ran for years, as the United States sought to take the Lakota’s land. Through the experiences of a Lakota warrior named Saved By Bear whose life spanned these years, the book provides a detailed panorama of the Lakota way of life and the Plains Wars that ended it.

The first several chapters of the book are devoted to describing Lakota history, beliefs, and society. Readers eager for the plot to begin may be impatient with this choice, but the material is interesting, and the logic of the choice becomes clear soon enough: By the time Saved By Bear enters the novel, the reader has been given much of the knowledge that a child of his age would garner from the world around him. This sharing forms a bridge to bonding with and understanding the book’s main character.

The technique of backing away from the immediate story to provide factual history is used several times throughout the book, and expands to include communiques and conversations between military personnel sent to clear the land of Native Americans. This mash-up of techniques is a risk that pays off.

Writing is straightforward and interesting. The text also has a personal feel because its authors, who are greatgrandsons of the real-life Saved By Bear, add fascinating details previously known only within their family, a feature that should make the book a must for Little Bighorn buffs.

Though Saved By Bear is the book’s main character, his friends, family, and fellow warriors come to life through his eyes, and tension mounts as the final confrontation with Custer draws near. The battle sequence itself, detailed and tightly focused, creates a verisimilitude seldom encountered in historical fiction.

The book also comes with a series of useful appendixes that provide further cultural notes, notes from both authors, a chronology, a list of sources, an index of maps and photos, a general index, and a glossary of terms.

History, biography, and a work of creative storytelling—Warrior Is is all of these, and crosses genre borders to become something more: a generous and openhearted sharing of cultures that illuminates American history.

 

Warrior Is

Warrior Is